
Un
tempo si diceva ‘Italiani
brava gente’
per il comportamento tenuto dai nostri connazionali in terre altrui -
con riferimento principale alle colonie di Eritrea, Abissinia e Libia
– rispettoso delle popolazioni del luogo. Poi alcuni storici
aprirono una breccia nel velo spesso della propaganda che perdurava
da alcuni decenni dopo i fatti, e dimostrarono che gli italiani non
furono affatto ‘brava gente’, ché anzi sotto certi aspetti
furono peggiori degli altri colonizzatori dell’epoca (francesi,
inglesi, perfino tedeschi), e vennero alla luce stragi, distruzioni,
uso dei gas, bombardamenti e altre forme efferate di violenza ai
danni delle popolazioni locali. E che non furono solo gli ordini del
Duce o di qualche altro gerarca a indurli a ciò, ma anche una
discreta quota di compiacente se non interessata partecipazione. In
fin dei conti, appropriarsi con la forza dei beni altrui e al riparo
dell’immunità, è una forma di perversione che dà godimento ad
alcuni, e in talune circostanze a molti, senza confronti con altri
piaceri che la vita potrebbe offrire (la buona cucina, la buona
compagnia, le buone letture, il sesso gioioso, i figli che crescono
in modo sano, i nipoti che ti sorprendono, e così via).
Gli
abitanti di Gorino accorsi in massa a sbarrare il passo a donne e
bambini in fuga dall’inferno, non si possono certo annoverare tra
gli “italiani brava gente”; eccitati da demagoghi
senz’anima
come i leghisti ed ebbri per la riuscita del loro bel gesto hanno poi
festeggiato con carne grigliata e vino fino a tarda sera, per poi
rientrare nelle loro case con il cuore gonfio di orgoglio e la pancia
piena di salamelle e di sangiovese. Al pari di quelli che pensano di
risolvere la situazione erigendo muri
per tener fuori gli indesiderati in difesa di una presunta purezza,
che sia ariana, slava o latina, oppure cristiana a dispetto del papa,
i gorinesi pensano di cavarsela gozzovigliando al riparo di
improvvisate barricate. L’Africa a fine secolo aumenterà di un
miliardo la sua popolazione mentre noi europei siamo in declino
demografico inarrestabile. E’ legge di natura che ci sia un travaso
da loro a noi. Senza contare gli effetti sulle migrazioni di guerre e
dittature. E per non esser travolti in una guerra di noi contro loro
è meglio imparare a fare i conti con questa realtà e a capire che
l’intelligenza non sta nella repulsione sbrigativa ma nel
trasformare un problema in opportunità. Facile a dirsi, più
difficile a farsi, è vero, ma non c’è altra strada, se si vuol
vivere da esseri umani assieme ad altri esseri umani.
ULTIM’ORA:
istituzioni, associazioni, singoli, stanno organizzando un momento di
incontro tra i cittadini di Gorino e le migranti respinte. Chissà
che guardandosi negli occhi e parlando a cuore aperto capiscano di
appartenere alla stessa famiglia, quella umana, e che ci si comporti
di conseguenza.
Marino Contardo
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