domenica 7 aprile 2013

Tutto e il contrario di tutto


Visto che nel post precedente si parla di corrispondenze, vi riporto quanto accadutomi stamani. In questo caso, più che un vostro parere, avrei la necessità di un aiuto, un supporto morale, politico. Ne ho un disperato bisogno.

Questa mattina un caro amico mi ha telefonato e senza troppi giri di parole mi ha detto “Ho fatto bene a non andare a votare e a non votarvi, adesso vi alleate pure con Berlusconi”. Questo amico è sempre stato un nostro elettore, più di un elettore. Un militante convinto, almeno fino a un certo punto. Ha condiviso con me momenti di impegno comune per il partito, alle Feste dell’Unità, nelle iniziative, nelle campagne elettorali. Poi, anche per motivi familiari, ha mollato, fino ad arrivare alla rottura di quest’anno. Nauseato forse da tutto e da tutti, ha optato per “il non voto”. Una scelta, la sua, fatta da molti altri, basta guardare i numeri del Febbraio scorso. Ho passato intere settimane, prima del voto, a contrastare questa sua convinzione. Ho cercato di convincerlo della bontà del nostro programma, ho cercato di spiegargli che il momento del cambiamento era a portata di mano, gli ho parlato e un’infinità di volte gli ho ripetuto che il non voto favoriva il centrodestra. Ma nulla, a quanto pare non sono riuscito a convincerlo. Ora, con tutta la passione di sempre, immutata la mia, e la buona volontà che certo non manca, vorrei porvi una domanda. Come posso convincere il mio amico che l’ipotetica alleanza programmatica (che in soldoni, senza troppi giri di parole, sarà un’alleanza a tutti gli effetti) con la destra berlusconiana è la strada giusta? Come posso spiegargli che c’è qualcuno tra i nostri parlamentari che crede davvero a una opzione del genere? Come farò a giustificare l’inutilità di mesi passati tra primarie e parlamentarie se alla fine andiamo con il Pdl?
Vi chiedo di aiutarmi a capire il perché di certe posizioni. Possiamo mai passare per quelli che dicono tutto e il contrario di tutto? Spiegatemelo, vi prego, perché sta volta, oltre al mio amico, e ai 4 milioni di elettori che abbiamo perso all’ultimo giro, mi demoralizzerei alla grande anch’io (per non usare altri termini impropri).

7 commenti:

  1. Ma non credo, caro Andrea, che questo accordo col PDL ci sarà. In ogni caso, come per il governo Monti, la gente non capisce che le strette finanziarie sono necessarie quando il Paese traballa. Nel caso italiano purtroppo è successo che la destra ha mal governato, e la gente che non sa o non vuole distinguere, ha incolpato la sinistra, con argomenti generici... "Cosa avete fatto voi? Siete stati complici ecc ecc. La verità è che se nel novembre 2011 fossimo andati alle urne sarebbe FORSE (detto col senno del poi) stato meglio. Quanto all'elottarato nostro consolati. Un mio amico mi ha detto "NOn è che FATE l'accordo con Berlusconi, eh." E io: "Speriamo proprio di no". Insomma parlando ancora il mio amico che ha sempre votato a sinistra, mi ha confessato: a) di aver votato Vendola alle primarie; b) di apprezzare Bersani, però: c) di aver votato Grillo "PER DARE UNA SPINTA AL PD". Ho lasciato perdere, altrimenti gli dovevo saltare al collo...

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  2. Bisogna ammettere che la situazione ha poco di cristallino e genera dunque "mostri". Io ho votato Bersani e tanto meno voterei Renzi dopo le sue ultime dichiarazioni in odore di populismo. Di populismo si tratta: non si appella alle paure, ma all'impazienza che il vicolo cieco politico produce. Si tratta di populismo figlio della frustrazione, perché Renzi col suo pacchetto di voti, dopo le primarie, era stato messo nell'angolo e la sua lealtà al PD non è stata premiata in alcun modo. Mi chiedo anche: perché uno come Barca non è mai uscito in nessuna rosa di nomi? E' forse meno gradito a B. di D'Alema?
    E perché dopo che il Pdl si è smarcato dal governo Monti, e quindi non c'era più la scusa di tenere insieme l'impossibile per non finire nel baratro, nessun partito (penso naturalmente al PD)ha denunciato il fatto che la Ragioneria dello Stato di tremontiana origine bloccava tutti i provvedimenti per la crescita?
    Perchè questa bella notizia emerge solo ora che, con l'intervento diretto di Napolitano, è stato varato il decreto sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese? Ecco il vero "stallo" ignorato, credo, dai più! Forse qualche domanda uno ha diritto di farsela....

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  3. Chi volesse sapere da dove Franca ha attinto la notizia che riferisce di una Ragioneria che avrebbe, il condizionale è d'obbligo, "bloccato" per mesi il provvedimento "salda debiti", può andare su La Repubblica del 7 aprile all'articolo di fondo di Eugenio Scalfari "INVENTARSI UN PRESIDENTE E INVENTARSI UN GOVERNO" al punto 3. Il ministro Passera avrebbe per mesi tentato di ovviare alla resistenza del tremontiano Ragioniere Generale dello Stato, ma vi sarebbe riuscito solo in questi giorni coll'aiuto determinante di Napolitano, sempre più determinante per la Repubblica, peccato che se ne debba andare. E Monti dov'era? il ragioniere generale è ancora al suo posto? Se il provvedimento è corretto, anzi essenziale, per ridare fiato alle imprese come mai è stato consentito dal Governo, dal Parlamento, dai partiti?

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    1. mi pare che oggi su Repubblica l'intervista a Bersani chiarisca tutt.

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  4. Andrea, te lo dico io: non faremo (prima persona plurale) nessun governo Belusconi. Punto e basta. Al piu' faranno (seconda persona plurale) un governo Berlusconi, perche' a quel punto non saranno piu' i nostri rappresentati.

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  5. Sulla Repubblica di oggi mi sembra che Bersani risponda su un altro punto, cioè sulla critica di Scalfari alla tenacia di Bersani nel riproporre la sua candidatura. Sulla persona di Bersani io non ho nulla da criticare: l'ho votato e non sono qui a pentirmi come molti 5stelle del loro voto. Le domande che ho posto io erano su altre questioni e generano domande a grappoli sulle quali non abbiamo mai brillato per trasparenza e diffusione. Forse si preferisce che rimangano all'interno di una cerchia ristretta per logiche che sfuggono ai profani come me convinti che le cose non chiarite e non comunicate inquinano e danneggiano molto più di quelle rese pubbliche.

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  6. Per mia forma mentale non cerco di convincere alcuno di alcunché. Ascolto l'opinione altrui, espongo la mia, mi confronto. Ognuno si convince da sé, anche se è pur vero che le argomentazioni e le sollecitazioni, che provengono da fuori, non lasciano indifferente la persona, ma lavorano nelle retrovie della mente. Ma è da evitare ogni approccio pedagogico ('ascolta noi che sappiamo qual'è il tuo bene') e propagandistico ('vieni con noi e starai meglio'), i cui effetti sono di breve durata. Trovo più efficace la disponibilità ad ascoltare le ragioni quando sono diverse da quelle che ci piacciono, senza rinunciare ad esprimere le nostre. Insomma, un atteggiamento aperto e onesto. Slogan gridati e demonizzazioni non portano da nessuna parte.

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