mercoledì 13 novembre 2013

Quando non s'arrampicano sui tetti o inneggiano ai kamikaze o...

Voleva prendere le distanze, perché «la vita è una cosa sacra» e non è mai condivisibile l’intento di chi uccide. Così, su Facebook, la senatrice dei Cinque Stelle Sara Paglini rimproverava la collega deputata Emanuela Corda per aver, in qualche modo, giustificato il kamikaze che provocò la morte di 19 italiani a Nassiriya. giusto dieci anni fa.
PINO CHET- Il problema però è che la Paglini, per articolare il suo distinguo, ha cercato delle pezze d’appoggio nella storia recente: «Non giustifichiamo tutto- scrive la senatrice - altrimenti mi verrebbe da pensare che qualcuno un giorno si potrebbe anche dire che le stragi naziste, i morti in Siberia, i regimi violenti come quello di Pino Chet , o i colonnelli in Argentina o Pol Pot in Cambogia?»
L’HANNO SBEFFEGGIATA- Chi è Pino Chet ? Un ignoto dittatore di origine friulana? No, evidentemente la Paglini intendeva riferirsi al generale cileno Augusto Pinochet. Chissà se è stato l’infido correttore automatico a tradirla o se invece l’errore è stato generato da una conoscenza un po’ approssimativa delle cose sudamericane. Chissà, ma i forum in Rete, gli utenti di Twitter e di Facebook,non hanno avuto dubbi e tantomeno pietà e hanno iniziato a sbeffeggiare la povera Paglini a destra e a manca. Un po’ di clemenza, suvvia.
Corriere.it di oggi

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