mercoledì 20 novembre 2013

Giornata Mondiale dell'Infanzia


Il 20 novembre oltre alla Festa del Radicchio rosso e alla Festa del Torrone, è la ricorrenza della Giornata Mondiale dell’Infanzia, istituita per ricordare la  Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child - CRC) adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 dopo quasi un decennio di lavori preparatori.

Entrata in vigore in Italia nel ’91 con la legge 176 fu quindi finanziata e resa operativa nel ’97 con la 285. Rispetto ai precedenti documenti di legislazione umanitaria, la CRC vincola a rendere conto dei programmi legislativi e sociali nei confronti degli under 18. Il principio base è considerare i minori soggetti titolari di diritti politici, civili, economici, culturali  ( = cittadini per nascita ).

La ricorrenza è stata sempre celebrata da più parti con eventi e programmi concordati tra le scuole e l’amministrazione comunale come opportunità per esperienze di cittadinanza attiva per e con i bambini di ogni fascia d’età. La conoscenza dei propri diritti insieme al rispetto delle regole comuni, promuove così la comprensione dei vantaggi che ne derivano.

Considerare l’istruzione una spesa e non un investimento ha però comportato in molti casi il rischio di perdere per strada le regole dell’esercizio della sovranità democratica. Questa competenza non è qualcosa che si acquisisce per privilegio di nascita ( in Italia piuttosto che in Afganistan o in Siria…), né che si può comprare in qualche centro commerciale: si deve imparare e i primi a dover credere in questo tipo di educazione dell’uomo e del cittadino, come si diceva una volta, sono proprio coloro che per ruolo e vocazione hanno a che fare con minori. Insegnanti, genitori, istruttori sportivi, animatori di comunità e amministratori dovrebbero essi per primi credere fermamente che la prevenzione del disagio, la lotta al bullismo, l’attivazione di comportamenti corretti e civili e il rispetto dei ruoli e delle norme, non si apprendono sui libri, con esercizi a livello teorico, ma si possono acquisire solo tramite esperienze significative, incontri indimenticabili, situazioni reali in cui la democrazia viene agita.

Il 20 novembre: non una festa da cioccolatini e discorsetti, ma una ricorrenza da celebrare con rispetto, con azioni significative per un futuro migliore, perché “loro”, i bambini, non si sentano traditi.

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