lunedì 27 gennaio 2014

Grillo: Il default dell'Argentina e quello dell'Italia

Il comico Grillo sulla scia di Stiglitz appena appena orecchiato, perché il comico a mala pena capisce di battutine televisive, diceva tempo fa: "L'Argentina non ha pagato il debito ed è fallita. E allora? Ha ricominciato daccapo. E' così che funziona!". Giovedì scorso il peso argentino è diventato improvvisamente leggerissimo e si è svalutato del 17 % in un solo giorno. E' probabile quindi un altro default dell'economia argentina con lacrime e sangue per gli argentini. All'epoca del primo default ho conosciuto un manager italo-argentino ridotto a  portiere di notte in un albergo romano e non faceva che piangere il suo destino e quello della sua nazione. Se fallisce ancora una volta un Paese totalmente screditato a livello internazionale, che ha requisito Repsol e non ha pagato un peso di indennizzo, che crede di agire solitario triste y final nella scena politico-economica internazionale, che problema c'è? (Andatelo a dire agli argentini, però). Un comico che aveva previsto il default dell'Italia già per l'autunno scorso, che in cuor suo se lo augurava per celebrare i suoi macabri trionfi, non è qualcosa di mezzo tra Nerone e Petrolini?

1 commento:

  1. Più che qualcosa di mezzo è la combinazione di Nerone e Petrolini, sulla quale soffia il fantasma di Evita Peron, quintessenza del populismo che ha dato all'Argentina dittature e miseria. Ora che quel disgraziato paese si stava faticosamente risollevando da decenni di malapolitica, corruzione e ostentato nazionalismo da operetta, ecco abbattersi la scure di una nuova crisi che peserà sui soliti.

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