mercoledì 3 aprile 2013

La forza tranquilla


Uno degli slogan più riusciti della seconda campagna elettorale di François Mitterand fu “Une force tranquille”. Glielo scrisse un pubblicitario estroso che si chiamava Jacques Séguéla che in seguito pubblicò anche un libro sull’arte pubblicitaria dal titolo frizzante: “Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario perché mi crede pianista in un bordello”.

Io vorrei qui attribuire  a Pierlugi Bersani lo slogan mitterandiano: Una forza tranquilla. C’è in quest’uomo una calma e una forza serena che gli arriva sicuramente dalla frequentazione delle stanze della politica da molti anni, dal pragmatismo di amministratore emiliano, da una tranquillità interiore cui non credo sia estranea la formazione filosofica. In un mondo di lustrini e paillettes, nella società dello spettacolo in cui viviamo, questo modo di porgersi o di apparire è stato visto come un minus. E invece sono le acque che chete che sbrecciano i ponti.

Lo abbiamo visto nei giorni scorsi uscire dal colloquio con Napolitano, dopo aver rendicontato sugli sforzi non coronati da successo per la formazione del governo, con uno sguardo triste e sperduto che ha deliziato i crudeli vignettisti.
Credo  che lo sforzo e la tensione siano stati estremi: le linee del suo volto ne sono state una perfetta sintesi. E questo a conferma che la politica è arte feroce e prassi crudele, un’arte e una prassi che non si improvvisano comunque neanche urlando come ossessi nelle piazze italiane o sul web.

Ma passate le feste pasquali, sequestrato al mondo e consegnato agli affetti familiari per una tonificante  tre giorni, ecco Pierluigi tornare nell’arena romana dove gladiatori feroci e belve fulve si aggirano grintosi: e qui riprendere con perfetta calma il filo della propria tela. 
Comunque la si metta il boccino della politique politicienne di questi giorni e di quelli prossimi è nelle mani del Pd, ossia nelle mani del segretario, di Pierluigi Bersani, e come direbbe lui nel suo linguaggio semplice: “E' da lì che si ricomincia: si riparte da lì”. Non vedo allo stato altre ipotesi. Si procederà all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, e qui i numeri sono tutti dalla parte del Pd, mancano solo una quindicina di voti, una cosa fattibile. E poi, con il nuovo Presidente si darà seguito alla politica dei piccoli passi con chi ci sta per un governo di forte cambiamento, escludendo nella maniera più assoluta l’apporto del Pdl, che già si vede sclerare e in preda a una forte crisi di nervi.
Io mi affido alla forza tranquilla di Pierlugi Bersani.  Si riparte da lì.

Nessun commento:

Posta un commento

Questo blog non è moderato. Si raccomanda perciò un'adozione civile di modi e di toni.