martedì 18 dicembre 2012

Perché voterò Lia


CHI E’ Lia:
Lia Quartapelle, 30 anni, è cresciuta a Milano dove vive tuttora.
A 17 anni si è trasferita in Galles con una borsa di studio dove ha concluso gli studi presso lo United World College of the Atlantic. Nel 2005 ha conseguito un Master in Economia alla SOAS di Londra e nel 2012 un Dottorato in Economia dello sviluppo presso l’Università di Pavia. Ha lavorato per la Fondazione CIVICUM che si occupa della trasparenza della pubblica amministrazione. Nel 2007 è stata economista per il governo del Mozambico. Attualmente lavora come ricercatrice all’ISPI, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano, e insegna presso il corso di Politiche per lo sviluppo dell’Università di Pavia.
La sua esperienza politica nasce nel 2007 con il Partito Democratico. È stata tra i fondatori e segretario di 02PD, che oggi è il circolo con più iscritti a Milano. Alle primarie del 2009 è stata eletta membro dell’Assemblea nazionale. Dal novembre 2011 è membro della segreteria provinciale di Milano.
PERCHE’ SI CANDIDA:
La grande crisi seguita al crollo dei mercati finanziari ha messo in dubbio tutto quanto davamo per certo. L’Europa, che dopo la seconda guerra mondiale, era riuscita nella pace a ricostruire giustizia e prosperità, paga oggi il prezzo della bassa crescita. Lo pagano soprattutto i più deboli, meno protetti da un modello di welfare che chiede, per riprendere a fare il proprio lavoro, di essere ripensato e riformato. L’Europa non è più il centro del mondo. Nuovi paesi, nuove culture, nuove economie, recuperano velocemente il ritardo con i paesi avanzati. Reclamano spazi. Rendono fragili le nostre sicurezze e precarie le esistenze. Tutto cambia, ma l’Europa resta ferma e le sue istituzioni si mostrano incapaci di fare quel passo in più verso l’unione politica, indispensabile per rilanciare il vecchio continente.
L’Italia è il grande malato di questa stanca Europa: la bassa crescita diventa, a casa nostra, recessione; lo stato sociale ha da tempo smesso di rappresentare una cura per le ingiustizie e le diseguaglianze che, viceversa, si moltiplicano. Coi risparmi privati si tenta di recuperare le inefficienze e gli sprechi pubblici. Poiché non si ha fiducia che il paese possa cambiare, ognuno prova a fare del suo meglio per andare avanti. Ciascuno cerca protezione e consolazione in famiglia. Nessuno crede più che il solo modo per uscire dalle difficoltà sia quello di provarci insieme.
Ecco il nostro compito: rifondare il sentimento della fiducia. La fiducia dei giovani nel prossimo, nel lavoro, nelle istituzioni, nella giustizia, nella comunità. La fiducia nel destino comune che ci lega. La fiducia nella possibilità che le sfide inedite che ci impone l’era della globalizzazione possono essere vinte. Ma a patto che una nuova generazione di classe dirigente, meno impaurita dal futuro e meno responsabile del disagio attuale, si faccia avanti. L’esperienza è importante. Eppure le sfide che oggi siamo chiamati a vincere sono talmente originali che spesso è impossibile affrontarle col mero bagaglio di conoscenze accumulato negli anni. La novità che rappresentano ai nostri occhi richiede quell’ingegno, quella creatività e quella voglia di sperimentare che, in ogni tempo, solo le energie nuove sono in grado di offrire.
La politica torna così ad essere fantasia. Capacità creativa di immaginare un mondo diverso, più giusto perché più dinamico e più dinamico perché più giusto. La competenza che deriva dal lavoro e dallo studio si mette così al servizio della voglia di fare. Quella stessa voglia di fare e di rischiare che ha animato le stagioni più felici di Milano e che oggi può servire all’Italia per uscire dal guado. In un momento in cui il paese è attraversato da pulsioni populiste di varia natura, l’esperienza di buon governo cittadino della giunta Pisapia di cui da due anni stiamo dando prova, parla all’Italia e all’Europa. In questo senso, Expo 2015 rappresenta un’occasione unica. La politica buona, quella che sa riconoscere le domande più urgenti ed elaborare le risposte più efficaci, può finalmente ridare autorevolezza al Parlamento e al Governo. Dopo gli sfaceli del berlusconismo e la sfida di Monti di ridare dignità internazionale all’Italia, oggi con Bersani è il tempo di costruire un futuro migliore.
E la politica buona è facile da riconoscere. È quella che esprime, al primo approccio, passioni e competenze all'altezza delle proprie ambizioni di cambiamento. È quella che sa farsi carico di tutti, mettendo a frutto i talenti dei più meritevoli a beneficio dei bisogni degli ultimi. È quella che sa coinvolgere, quella che si nutre dell’entusiasmo di chi crede nell’impegno. È la politica consapevole che più grande è il cambiamento che auspica e che vuole realizzare, più grande deve essere il coinvolgimento degli altri. Perché solo la partecipazione attiva di tanti può dare a chi li rappresenta la forza di riuscire.
Le primarie sono lo strumento che il Partito Democratico ha scelto per costruire le condizioni per la più ampia partecipazione nella selezione dei candidati al Parlamento. Soltanto una larga condivisione nell’esercizio politico di questa scelta può infatti garantire che gli eletti di domani non vengano meno agli impegni assunti oggi. E solamente le primarie possono correggere i vizi e le storture della peggiore legge elettorale che l’Italia abbia mai avuto. Non c’è altro modo per scegliere con responsabilità i legislatori dell’Italia di domani, nell’interesse esclusivo del Paese, come ad ogni occasione ci ricorda il Presidente Napolitano.
Io comincio da qui. Chiedendo a tutti di credere con me che insieme possiamo farcela. Chiedendo a tutti di vivere con me fino in fondo questa esperienza. Chiedendo oggi a tutti di contribuire a costruire l’Italia di domani in un’Europa più forte. Per cambiare. Finalmente.
Lia

2 commenti:

  1. anche io ho sostenuto e voterò Lia.
    Roberto Bertolotti

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  2. Giusto presentarla, un curriculum di tutto rilievo, complimenti alla Dottoressa. Personalmente sosterrò PAOLO COVA . Lo faccio perchè è un serio professionista che si è dedicato con passione alla politica ed è stato sempre presente nel territorio in tutte le iniziative che vanno dal problema lavoro (Nokia Siemens Jabil) ai problemi ambientali (Inceneritore di Trezzo, situazione BRE BE MI, ecc.)
    Paolo è un valente Veterinario che ( a dispetto della pubblicità dell'amaro) si alza la mattina presto prima delle 5 fa 20 km di corsa, va a visitare le vacche (è un valente buiatra) magari nelle campagne lodigiane, e poi si dedica con impegno alle vicende poliche della Provincia di Milano di cui è consigliere di minoranza. Ha sempre pubblicato i suoi redditi senza nascondere nulla. Per me è il vicino di casa a cui chiedere lo zucchero, insomma una brava persona !

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