CHI
E’ Lia:
Lia Quartapelle, 30
anni, è cresciuta a Milano dove vive tuttora.
A 17 anni si è
trasferita in Galles con una borsa di studio dove ha concluso gli studi presso
lo United World College of the Atlantic. Nel 2005 ha conseguito un Master in
Economia alla SOAS di Londra e nel 2012 un Dottorato in Economia dello sviluppo
presso l’Università di Pavia. Ha lavorato per la Fondazione CIVICUM che si
occupa della trasparenza della pubblica amministrazione. Nel 2007 è stata
economista per il governo del Mozambico. Attualmente lavora come ricercatrice
all’ISPI, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano, e
insegna presso il corso di Politiche per lo sviluppo dell’Università di Pavia.
La sua esperienza
politica nasce nel 2007 con il Partito Democratico. È stata tra i fondatori e
segretario di 02PD, che oggi è il circolo con più iscritti a Milano. Alle
primarie del 2009 è stata eletta membro dell’Assemblea nazionale. Dal novembre
2011 è membro della segreteria provinciale di Milano.
PERCHE’
SI CANDIDA:
La grande crisi seguita
al crollo dei mercati finanziari ha messo in dubbio tutto quanto davamo per
certo. L’Europa, che dopo la seconda guerra mondiale, era riuscita nella pace a
ricostruire giustizia e prosperità, paga oggi il prezzo della bassa crescita.
Lo pagano soprattutto i più deboli, meno protetti da un modello di welfare che
chiede, per riprendere a fare il proprio lavoro, di essere ripensato e
riformato. L’Europa non è più il centro del mondo. Nuovi paesi, nuove culture,
nuove economie, recuperano velocemente il ritardo con i paesi avanzati.
Reclamano spazi. Rendono fragili le nostre sicurezze e precarie le esistenze.
Tutto cambia, ma l’Europa resta ferma e le sue istituzioni si mostrano incapaci
di fare quel passo in più verso l’unione politica, indispensabile per
rilanciare il vecchio continente.
Ecco il nostro compito:
rifondare il sentimento della fiducia. La fiducia dei giovani nel prossimo, nel
lavoro, nelle istituzioni, nella giustizia, nella comunità. La fiducia nel
destino comune che ci lega. La fiducia nella possibilità che le sfide inedite
che ci impone l’era della globalizzazione possono essere vinte. Ma a patto che
una nuova generazione di classe dirigente, meno impaurita dal futuro e meno
responsabile del disagio attuale, si faccia avanti. L’esperienza è importante.
Eppure le sfide che oggi siamo chiamati a vincere sono talmente originali che
spesso è impossibile affrontarle col mero bagaglio di conoscenze accumulato
negli anni. La novità che rappresentano ai nostri occhi richiede quell’ingegno,
quella creatività e quella voglia di sperimentare che, in ogni tempo, solo le
energie nuove sono in grado di offrire.
La politica torna così
ad essere fantasia. Capacità creativa di immaginare un mondo diverso, più
giusto perché più dinamico e più dinamico perché più giusto. La competenza che
deriva dal lavoro e dallo studio si mette così al servizio della voglia di
fare. Quella stessa voglia di fare e di rischiare che ha animato le stagioni
più felici di Milano e che oggi può servire all’Italia per uscire dal guado. In
un momento in cui il paese è attraversato da pulsioni populiste di varia
natura, l’esperienza di buon governo cittadino della giunta Pisapia di cui da due
anni stiamo dando prova, parla all’Italia e all’Europa. In questo senso, Expo
2015 rappresenta un’occasione unica. La politica buona, quella che sa
riconoscere le domande più urgenti ed elaborare le risposte più efficaci, può
finalmente ridare autorevolezza al Parlamento e al Governo. Dopo gli sfaceli del
berlusconismo e la sfida di Monti di ridare dignità internazionale all’Italia,
oggi con Bersani è il tempo di costruire un futuro migliore.
E la politica buona è
facile da riconoscere. È quella che esprime, al primo approccio, passioni e
competenze all'altezza delle proprie ambizioni di cambiamento. È quella che sa
farsi carico di tutti, mettendo a frutto i talenti dei più meritevoli a
beneficio dei bisogni degli ultimi. È quella che sa coinvolgere, quella che si
nutre dell’entusiasmo di chi crede nell’impegno. È la politica consapevole che
più grande è il cambiamento che auspica e che vuole realizzare, più grande deve
essere il coinvolgimento degli altri. Perché solo la partecipazione attiva di
tanti può dare a chi li rappresenta la forza di riuscire.
Le primarie sono lo
strumento che il Partito Democratico ha scelto per costruire le condizioni per la
più ampia partecipazione nella selezione dei candidati al Parlamento. Soltanto una
larga condivisione nell’esercizio politico di questa scelta può infatti
garantire che gli eletti di domani non vengano meno agli impegni assunti oggi.
E solamente le primarie possono correggere i vizi e le storture della peggiore
legge elettorale che l’Italia abbia mai avuto. Non c’è altro modo per scegliere
con responsabilità i legislatori dell’Italia di domani, nell’interesse
esclusivo del Paese, come ad ogni occasione ci ricorda il Presidente Napolitano.
Io comincio da qui.
Chiedendo a tutti di credere con me che insieme possiamo farcela. Chiedendo a
tutti di vivere con me fino in fondo questa esperienza. Chiedendo oggi a tutti
di contribuire a costruire l’Italia di domani in un’Europa più forte. Per
cambiare. Finalmente.
Lia
anche io ho sostenuto e voterò Lia.
RispondiEliminaRoberto Bertolotti
Giusto presentarla, un curriculum di tutto rilievo, complimenti alla Dottoressa. Personalmente sosterrò PAOLO COVA . Lo faccio perchè è un serio professionista che si è dedicato con passione alla politica ed è stato sempre presente nel territorio in tutte le iniziative che vanno dal problema lavoro (Nokia Siemens Jabil) ai problemi ambientali (Inceneritore di Trezzo, situazione BRE BE MI, ecc.)
RispondiEliminaPaolo è un valente Veterinario che ( a dispetto della pubblicità dell'amaro) si alza la mattina presto prima delle 5 fa 20 km di corsa, va a visitare le vacche (è un valente buiatra) magari nelle campagne lodigiane, e poi si dedica con impegno alle vicende poliche della Provincia di Milano di cui è consigliere di minoranza. Ha sempre pubblicato i suoi redditi senza nascondere nulla. Per me è il vicino di casa a cui chiedere lo zucchero, insomma una brava persona !