martedì 21 agosto 2012

L'attacco finale dei giustizialisti

Sono d'accordo come sempre con Peppino Caldarola. La verità è che l'estremismo non è solo la malattia infantile del comunismo, ma di qualsiasi moto di idee. Abbiamo torto? Può darsi. A me resta il terrore di un Paese governato dagli Ingroia
 o De Magistris, ma soprattutto da quelli a sinistra di Ingroia e De Magistris che appariranno sulla scena (statene certi) non appena i sullodati avranno qualche cedimento nel rigore e affievolimento nella purezza.
Ricordo ai democratici di Cassina che proprio  in virtù di un attacco giustizialista è caduta la giunta Ginzaglio e il nostro paese è finito in mano alle destre e alla lega. Chiedo a chi sa come è finita l'inchiesta  a seguito dell'esposto Patella. Possibile che dopo 3 anni non si sappia ancora nulla? 

16 commenti:

  1. Forse questa notizia mi è sfuggita: Ingroia non ha mai espresso il desiderio di voler fare il politico. So invece che a settembre andrà a fare il PM in Guatemala, visto che farlo in Italia è diventato molto difficile. Ingroia con la procura di Palermo e Caltanissetta stanno indagando sulle stragi di Falcone e Borsellino con le rispettive scorte, uccisi dalla mafia. Vogliono scoprire i mandanti e far luce sulla "trattativa", accordo mafia con pezzi dello stato. In seguito le procure intercettano una serie di telefonate di Mancino (indagato per falsa testimonianza), fatte a Dambrosio e Napolitano. Mancino voleva un'aiutino dal Quirinale per intercedere a suo favore. Ancora una volta il cielo si apre e sparge a piene nuvole fulmini e saette. Il Quirinale scaglia contro quelle procure l'avvocatura dello stato,il CSM, la consulta, sollevando a suo dire
    il "conflitto di attribuzione" una norma che giuridicamente non esiste,non trovandone traccia nemmeno sulla Carta Costituzionale. Tanto per non farsi mancare niente, stanno distruggendo quella che fu la DIA, ( direzione investigativa antimafia)un corpo di polizia eccellente quanto efficace invidiato e apprezzato in tutto il mondo.In Italia le cose che funzionano vanno distrutte. Ingroia si è definito: PARTIGIANO DELLA DEMOCRAZIA. Oltre a essere un grande magistrato, è anche un grande Cittadino. Caldarola non l'ho mai apprezzato, ha dato una buona mano a far fallire "l'unità" quando era direttore e il suo essere LIBERAL è un pochino irritante. Penso che Caldarola è pronto per tesserarsi nel partito di Casini o del cavaliere, lo sento si, è già pronto. Inoltre prima di parlare male di Ingroia dovrebbe andare a Lourdes
    e immergersi, con tutti i vestiti, nella prima fonte d'acqua che trova, se cattolico, sarà purificato, se non lo è c'è sempre il LOCONE. Essendo Caldarola un pugliese sa di cosa parlo.

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    1. Aggiungo un commento di Peppino Caldarola alla marea di insulti che lo ha sommerso in seguito al suo coraggioso articolo: " La verità è che voi giustizialisti non mi piacete, siete violenti nel linguaggio e intolleranti nelle opinioni, sogno una sinistra senza di voi, vi auguro tuttavia tanti successi elettorali ma se doveste vincere, e governare con la vostra squadra di magistrati, bisognerebbe emigrare in francia. come vede è tutto semplice, voi di là, noi di qua, finalmente si può consumare questa non più rinviabile separazione. senza rancore e senza rimpianti. auguri".Sottoscrivo parola per parola, e ovviamente io resto nel PD, nell'ala liberal se esisterà e resisterà. Io non ho mai pensato per un attimo alla aberrante battuta "intercettateci tutti", la trovo una formula barbara e contraria a ogni stato di diritto. Se Ingroia non farà politica è tutto da vedere; dopo Di Pietro e De Magistris non è detto proprio: distrutto un ceto politico i procuratori si proporranno essi stessi come ceto politico. Per me una cosa rabbrividente semplicemente...

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    2. Caldarola dimentica che anche Violante era un PM.
      Intercettazioni: male non fare paura non avere.
      Faccio il ragionamento dell'amica della signora di Voghera: se vuoi nascondere cosa dici al telefono lo vuoi nascondere anche alla legge, e se lo vuoi nascondere alla legge, vuol dire che hai violato la legge stessa.
      Per Peppino c'è sempre il LOCONE.

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    3. "Intercettazioni: male non fare paura non avere.
      Faccio il ragionamento dell'amica della signora di Voghera: se vuoi nascondere cosa dici al telefono lo vuoi nascondere anche alla legge, e se lo vuoi nascondere alla legge, vuol dire che hai violato la legge stessa". Questo procedimento mentale è inaccettabile e aberrante: è l'avamposto della Stasi. I principi liberali e aggiungo democratici sono tutt'altra cosa: se questo tuo ragionamento significa essere di sinistra (e ahimè così è la vulgata che si raccoglie attorno a "Il Fatto") ebbene io non farò mai parte di questa sinistra che lascio volentieri tutta a voi, e combatterò sempre contro questo modo di ragionare che trovo degno del "virtuismo" di Robespierre...

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    4. La giustizia Americana quando acchiappa i malfattori che sperperano i soldi pubblici, li mettono in galera e buttano via la chiave. Si deduce che anche gli americani sono giustizialisti e colleghi di Robespierre. Hanno la CIA, l'FBI, sono nella nato, nel patto atlantico, e leggono il corriere della sera oltre al new york times e sono considerati la più grande democrazia del mondo. Fattene una ragione: chi delinque dev'essere punito, lo dice la giurisprudenza e la Costituzione ( o sono state abolite e me lo sono perso, come l'Ingroia politico)? Alfio, il tuo ragionamento è simile a molti italiani. E' uno stato mentale molto diffuso, Perdonismo e leggi a favore per chi delinque, mentre la vittima non la guardano neanche di striscio. Non a caso abbiamo un Parlamento pieno di inquisiti e condannati (oltre il 10%, il maggiore rione d'Italia ad alto tasso delinquenziale), qualcuno riesce a fare anche il presidente del consiglio, per poi allearsi con coloro che l'hanno combattuto fino a ieri mattina. "La legge è uguale per tutti" quando questa frase in Costituzione verrà abolita fammelo sapere, sai, io sono un tipo molto distratto. Grazie.

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    5. Veramente sul perdonismo degli italiani (una forma di complicità antropologica molto diffusa) ho scritto ampiamente da 20 anni a questa parte, anche su pubblicazioni a stampa. Ciò che invece è indifendibile è la pervasività in tutti gli spazi individuali delle indagini " a strascico" della magistratura virtuista. E' contro ogni spirito democratico e liberale, è da stato totalitario. Il ragionamento "male non fare paura non avere" è stato descritto da Orwell in "1984", e Orwell si ispirava allo stato staliniano. Cmq la divergenza su questo punto è ampiamente acclarata e assolutamente inconciliabile.

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    6. Il libro di Orwell condannava apertamente il regime staliniano, certo. Ma la frase, se la si applica in altre situazioni più o meno simili, la citazione di Orwell, calza perfettamente.

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    7. Ricordi male, i cittadini di Oceania per paura della psicopolizia erano costretti a ricorrere al bipensiero, ossia alla dissimulazione del proprio pensiero più intimo per sviare i controlli invasivi della psicopolizia. "Male non fare paura non avere" potrebbe essere il motto di qualsiasi stato totalitario... ed essere "costretti a fare il bene" (Rousseau - "Contratto sociale") è altro principio totalitario. Ecco, io in stati così NON voglio vivere... Ribadisco: la divergenza su questo punto è ampiamente acclarata e assolutamente inconciliabile, è uno spartiacque del pensiero assolutamente non valicabile secondo me...

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    8. Si fa presto a dire "ricordi male". Io parlavo di ("situazioni" più o meno simili) non parlavo di stato totalitario o di stato di polizia, ma di situazioni. Per quanto riguarda uno stato di polizia o di una stato totalitario, il mio rifiuto è assolutamente negativo, tranciante, definitivo, incompatibile, senza se e senza ma, respingo con fermezza e con tutte le mie forze un siffatto regime. Su questo punto ,col sottoscritto, sfondi una porta non aperta ma spalancata. Sono un Democratico. Questo però, non implica ai potenti( in un regime democratico) una specie di lasciapassare. Costoro,anche più degli altri,devono dare l'esempio, devono rispettare la legge in tutte le sue sfaccettature come un qualsiasi Cittadino. Legge di uno stato democratico.Ovviamente. Il mio punto di riferimento( se ancora non l'hai capito), sono i partigiani e la Carta Costituzionale. Chi va fuori da questi valori avrà la mia (modesta) contrarietà, chiunque esso sia, fosse anche il PDR.

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  2. roberto bertolotti8/23/2012 02:36:00 PM

    La verità è che non c'è nel centro sinistra chi non sia favorevole a cercare la verità. C'è chi nel centro sinistra è infastidito dalla possibilità che a governare sia il PD.
    Forse ce la faranno a farci perdere, ma fa niene, speriamo vincano loro ( gli alternativi). Solo per poter finalmente ripagarli della stessa moneta. Se vincerà il centro destra sapremo chi ringraziare ( le verginelle, le fate ignoranti?). Travaglio e Di Pietro potranno godere: uomini di destra che facendo finta di essere di sinistra impediscono al centro sinista di governare...Neanche Berlusconi ci era riuscito

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    1. Evidentemente non sono stato chiaro. Non si sta parlando di chi deve vincere e chi deve perdere, ne' chi dovrà andare al governo e chi all'opposizione. La giustizia non è ne' di dx, ne' di sx. E' una delle regole fondanti del convivere civile, nel quale tutti i cittadini si devono riconoscere. I 3 poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario sono indipendenti tra loro, i quali, ognuno deve operare indipendentemente dagli altri, mediante le funzioni che la legge stessa assegna loro. Questo dice la Costituzione. Se tutto questo non avviene, lo si può far notare? Si è giacobinisti? Giustizialisti? Amici di Robespierre? Manettari? C'è una Costituzione, posso pretendere che Essa venga rispettata? Se qualcuno non è d'accordo con me, non è d'accordo neanche con la Costituzione. A quel punto mi prendo la libertà di chiamarlo reazionario.

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  3. Mi colpiscono le risposte di Sabino in quanto è sempre in disaccordo su qualsiasi articolo venga pubblicato nel nostro blog (PD).
    Lo sento troppo preparato perchè si limiti ai semplici "non sono d'accordo" spesso molto forti quasi offensivi.
    Non conoscendolo personalmente sono portata a pensare che sia molto vicino ai Travaglio/Grillo oppure ultra sinistra. Non so.
    Io, oltre che del PD sono una fan di Napolitano e non mi va che venga liquidato con quattro parole offensive da giornali tipo il Fatto o Libero/il Giornale o dal cittadino comune.
    Nel suo settennato è l'uomo che è riuscito a salvare il salvabile dell'Italia, anche a livello immagine nei confronti del resto del mondo.
    Soprattutto non accetto che la decisione di Napolitano di rivolgersi alla Consulta, automaticamente nasconda misteri. Lo hanno persino riconosciuto i magistrati stessi di Palermo. E' un punto della Costituzione, di cui molti esperti stanno disquisendo : non vanno trascritte intercettazioni del Presidente della Repubblica, come figura istituzionale, (non Napolitano) se fatte per terzi e che non rivelano alcunchè.
    Ma tralasciando per un attimo il Presidente, quello che mi meraviglia sempre è che i Berlusconi quasi non li condanniamo ma ogni virgola del centro sinistra viene studiata con la lente d'ingrandimento, pronti a condannarne qualsiasi errore.
    Allora cosa dovrei dire di Di Pietro, di Ferrero, di Bertinotti (due governi fatti cadere....ma lasciamo stare) e oggi di Grillo? Politici (un parolone) urlanti, solo per motivi di bottega, che sperano di togliere voti al PD.
    Su questo sono d'accordo con Roberto. Dato che, anche aumentando le percentuali, non potranno governare, ridaranno il Governo ad un centro-destra oggi a pezzi o a dei populisti demagoghi. Non è limitante dare del populista demagogo a Grillo. Forse è quasi un complimento. Basti pensare a come tratta i suoi del M5S eletti in vari Comuni. Se prendono decisioni in disaccordo con lui ordina loro di cambiare altrimenti...fuori! Neanche Berlusconi fa così col suo partito azienda! Ma fosse solo questo!
    Io stimo Ingroia ma questo non vuol dire che automaticamente Napolitano è colpevole se non mafioso!
    Inoltre sono per il pluralismo d'informazione al massimo livello ma ultimamente comincio a stufarmi di come certe notizie vengono manipolate.
    Più di una volta ho sentito in televisione argomentazioni di politici, non obbligatoriamente solo di sinistra (per evitare rimproveri!) completamente o molto, cambiate nello scritto.
    Questo non è pluralismo è disinformazione.

    P.S.: Sabino, da pugliese, ti chiedo di chiarirmi cosa trovi di negativo nel Lago di Locone, meta di molti turisti (dato che lo consigli a Caldarola in modo offensivo)?

    Antonietta

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  4. I miei commenti possono essere forti ma mai offensivi. Non capisco la ricerca ossessiva quasi spasmodica, di catalogare l'interlocutore in un'appartenenza ideologico o politica o di chissà cosa. E' vietato intercettare il PDR, cosa che non è avvenuta, l'intercettazione era predisposta ad una persona inquisita (Mancino) quindi per il PDR, indiretta.La legge dice: le telefonate vanno distrutte sentite la parti, compresi i legali e davanti al GIP. Ma a quel punto diventano di dominio pubblico.Se fossi in Napolitano, quelle conversazione le avrei divulgate in men che non si dica, non avendo niente da nascondere. Il LOCONE vicino al tuo paese è un lago, vicino al mio è un fiume e il più delle volte è a secco. per cui chi vorrebbe andare a "purificarsi" corre il rischio di non poterlo fare(Caldarola). Ho il diritto di provare disistima per una persona? E' il contrario del sentimento di stima, sentimenti appunto, non offese.

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  5. I magistrati vanno difesi, soprattutto quelli che si trovano a lavorare in condizioni difficili. I giustizialisti vanno sempre combatutti: trasformano il sospetto in condanna e non distinguono i granelli di sabbia dalle montagne.

    I giustiziali interessati vanno evitati come la peste: fingendosi sostenitori dei magistratti ne sfruttano il lavoro per il proprio tornaconto. Cosi' i magistrati vengono "sbattuti in prima pagina" e diventano l'oggetto della battaglia politica e loro, che nulla hanno fatto, si prendono meriti immeritati. Questo fa male alla giustizia, fa malissimo. Il fatto che Ingroia decida di lasciare il nostro paese ne e' la prova.

    Noi dei PD non siamo stati giustizialisti neanche ai tempi di Berlusconi. Ora che la grande anomalia non c'e' piu' continueremo ad essere dalla parte dei giudici e nemici dei giustizialisti.

    L'esperienza a livello comunale che Alfio ha ricordato e' solo l'ennesima prova che abbiamo ragione.

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    1. Caro Marcello, il fine ultimo dei giustizialisti cassinesi, quelli che hanno mandato gambe all'aria (a sei mesi delle elezioni) la giunta Ginzaglio è la vittoria della destra. E sai perché? Perché solo il governo della destra mette in risalto la loro "purezza" e il loro bisogno eterno di opposizione. Loro non vogliono governare, loro vogliono testimoniare. C'è una tesi psicoanalitica che parla di masochismo psichico (non di natura sessuale, ovviamente) che recita: "E' perché ho perso che ho vinto!" In altre parole il masochista in politica inconsciamente (ma non tanto) cerca la sconfitta per poter vincere, per potere attestare se stesso... Lo so che è un ragionamento contorto ma non l'ho inventato io... Quanto poi ai nostri giustizialisti avventizi lettori de "Il fatto" lascia perdere: essi sono giunti allo stadio che deve essere chi è accusato a dimostrare di essere innocente e non l'accusa a dimostrare che egli è colpevole. Tenendo conto che l'accusa non è solo il magistrato inquirente, ma Travaglio in persona che da sempre ha l'indice puntato contro il mondo, e che ha scelto la posizione dell'accusa perché è quella del superior stabat lupus... Non ne usciamo. E' un circolo vizioso che si avvita su se stesso: le posizioni sono inconciliabili e non componibili. Lo stesso Ingroia oggi sul "Corriere" ha riconosciuto che i toni travaglieschi non gli appartengono, che è legittima la sollevazione da parte di Napolitano del conflitto di attribuzione ecc ecc. La mia proposta è quella di Caldarola: noi di qua e loro di là.

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  6. I magistrati vanno difesi? D'accordissimo. Allora cominci il Quirinale
    a ritirare quel "conflitto d'attribuzioni" inesistente, sollevato contro la procura di Palermo che stanno indagando sull'accordo stato-mafia,scagliando addosso a quei giudici, CSM, avvocatura dello Stato ecc. E più di ogni altra cosa, il PDR renda pubbliche le telefonate avute con un'indagato a sua volta intercettato e sotto inchiesta. Si adoperi il PD, affinché Roberto Scarpinato non venga trasferito, cioè punito, solo perché ha indirizzato idealmente una lettera a Paolo Borsellino, inchiodando il potere politico e quella classe dirigente collusa con la mafia, alle sue responsabilità. Il PD si adoperi anche per Ingroia, affinché non lasci l'Italia per il Guatemala. I giustizialisti non c'entrano niente, succede questo perché la procura di Palermo si sente "isolata e accerchiata" tanti atti "tesi a minare la serenità dei magistrati di palermo" parole dette anche dal procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi. Non perché vengono "sbattuti in prima pagina", ma che film hai visto? Siete nella maggioranza, la magistratura di Palermo sta subendo un attacco inaudito dal potere politico, violando le proprie competenze Costituzionali, e allora fate vedere agli Italiani da che parte state. Con i fatti però non con le chiacchiere. Incubi: se è di vostro sollievo continuate pure a sognare tutte le notti, che il cielo manda in terra, quegli appestati di giustizialisti e affini. Tipo gli Americani.

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