Il blog dei democratici di Cassina de' Pecchi. Notizie e opinioni dal piccolo e dal grande mondo.
mercoledì 29 agosto 2012
Recensioni e marchette
Sul "Corriere" di oggi articolo di Pigi Battista sull'ultimo romanzo di Walter Veltroni, che sceglie ormai titoli sempre più lialeschi "L'isola e le rose". Facciamo conto che sia di 3000 battute, le prime 1500 sono spese nel raccontare la storia di questa comunità-palafitta edificata al largo di Rimini in pieno '68 di cui tratta il "romanzo". Altre 1000 battute sono destinate al tema dell'Utopia, con le acquisizioni, ormai crediamo definitive sia fra i dotti che gli indotti, sul carattere pernicioso delle Utopie con scelti richiami a Isaiah Berlin, Kant e Orwell. Nelle restanti 500 scarse battute vi sono accenni alla capacità dell'autore di raccontare questa storia "con rispetto, affetto e partecipazione simpatetica" ( e vorrei vedere che uno non lo faccia dopo aver scelto un tema narrativo, ma lo fa anche fingendo, però il critico ci deve avvisare se lo ha sgamato o no). Alla fine della lettura ci si accorge che del romanzo NON si è parlato quasi. Non è evidentemente un'acquisizione corrente che il romanzo, la letteratura, non è la "cosa" raccontata, ma il "come", il voltaggio espressivo, la struttura redazionale, l'intonazione della voce narrante, la riuscita dei personaggi, lo "sguardo" dell'artista sul mondo, le sue metafore ossessive, i suoi demoni ecc ecc Di questo nessun cenno. Non dice neanche se gli è piaciuto o meno il "romanzo", ma c'è da capirlo: a quel livello di romanesimo gesuitico credo che neanche in bagno da soli ci si dica la verità. Non è dunque una recensione questo scritto di Battista ( a proposito anche oggi ben tre suoi pezzi, fa proprio gli straordinari il tapino!). Cos'è allora? Una marchetta. Si fanno le marchette? Sì, si fanno. Bisogna continuare a farle? No, non bisogna. Sono sicuro che non leggerò neanche sotto tortura questo libro. Io voglio letteratura non buone intenzioni, perorazioni, ottativi... e detesto le marchette...
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