mercoledì 29 agosto 2012

Grillo e "Il fatto" si chiariscano le idee


MA QUANTO E' LIBERO "IL FATTO"!
Michele Serra per Repubblica
MICHELE SERRAMICHELE SERRA
Avendo le Cinque Stelle speso molto fiato per dire "non siamo né di destra né di sinistra", sbagliano quei giornali (tanti) che definiscono "rissa a sinistra" la lite tra Bersani e Grillo. A dirgli che è di sinistra, Grillo si offende tanto quanto a dargli del fascista. (Ugualmente difficile è collocare in luoghi politici noti o tradizionali il Fatto quotidiano, che ha simpatia per i No Tav ma ha lo stesso titolista di
Libero, dunque sfugge decisamente a ogni etichettatura tradizionale). C'è una nuova e non piccola area di opinione che non si riconosce nell'attuale assetto politico e forse istituzionale del Paese, pensa che i partiti facciano definitivamente schifo e che al Quirinale sieda un anziano notabile della Casta da congedare al più presto.
Chi non fa parte di quest'area, se vuole essere obiettivo, deve evitare di definirla di sinistra o di destra, sono parole che non la nominano. Chi fa parte di quell'area dovrebbe però aiutarci a nominarla con minore imprecisione. Farci capire quale società ha in mente, con quali regole e quali istituzioni, oltre al web, si intende, che è un po' come il Cenacolo dei Giusti. Le battute non bastano a definire le persone, e nemmeno i movimenti. Questo Grillo non lo sa, ma chi ha rispetto per la politica, dunque anche per lui, lo sa benissimo
.

12 commenti:

  1. Visti i titoli de Il Fatto Quotidiano degli ultimi 3 giorni direi che la sua collocazione e' molto chiara: contro il PD senza se e senza ma.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono sicuro che un PD al governo farebbe perdere il sonno a quelli del "Fatto". Loro preferiscono di gran lunga Berlusconi.

      Elimina
    2. Sei un "titolista", nel senso che leggi solo i titoli e non il contenuto. Ma non ti preoccupare, non è niente, la maggior parte degli italiani al bar, fra un caffè e una coca cola, fanno la stessa cosa, sei in buona compagnia. Siamo un popolo di titolisti.

      Elimina
    3. E' proprio questo il punto (e' lo stesso stile che usa Libero) con il titolo si lancia uno slogan che solo parzialmente corrisponde alla realta' (tanto i piu' leggono solo quello) e nel testo si mette la verita' (cosi' almeno non ti possono querelare).

      Vecchio trucco che non corrisponde al mio ideale di informazione.

      Elimina
    4. Neanche al mio. Se si vuole urlare si va in montagna, e c'è pure il vantaggio dell'eco. Ho comprato solo qualche volta il FATTO, una di quelle volte c'erano delle vignette oscene, e la solita messa cantata di Travaglio. No, grazie.

      Elimina
    5. @ Marcello Novelli
      da quello che scrivi, dimostri inequivocabilmente di leggere solo i titoli. Il guaio è, che leggendo solo i titoli, sei in grado di farti anche un'opinione. Sei un fenomeno.
      @ Alfio
      Fra noi 2 il più fortunato sei tu: se io NON compro il corriere mi tocca pagarlo ugualmente. Se tu NON compri il FATTO, non dai un centesimo a nessuno.

      Elimina
  2. E' umanamente comprensibile che non riusciate a dare una collocazione politica tradizionale al FATTO. Vi do' una mano: il FATTO è un giornale che da' le notizie. Elementare? Non proprio. I proprietari dei quotidiani italiani non sono "editori puri", cioè non fanno solo gli editori ma sono anche industriali, banchieri, editori televisivi, ecc. Inoltre vengono foraggiati con Soldi Pubblici dalla politica. Il sottoscritto,per dire, NON compra il corriere ma lo paga ugualmente. Se all'editore non piace una notizia o in qualche modo lo danneggia, ecco che quella notizia non viene pubblicata oppure trova ospitalità alla settantacinquesima pagina assieme agli annunci mortuari.Insomma, si fa' riferimento agli editori. Anche il FATTO ha il suo editore di riferimento, anzi sono in parecchi, circa 100.000 persone, che ogni mattina tirano fuori 1,20 €. Se il giornale non vende, va in crisi e quindi chiude, non potendo contare sui Soldi Pubblici perché, dallo stesso giornale, sono stati rifiutati anzi non sono mai stati chiesti perché non li vogliono. Quel giornale, inoltre, ha un punto di riferimento politico molto preciso, la COSTITUZIONE. Alla festa del PD, il FATTO, non è stato invitato (democratici), è stato invitato invece Sallusti (democratici), che dal "vai a farti fottere" di D'Alema si è passati damoreedaccordo e slinguazzamentireciprocivari con Ugo Sposetti. Abbiate almeno la decenza di sorvolare su certe cose.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Innanzitutto le vendite de Il Fatto Quotidiano si attestano (giugno 2012 al netto della resa) a 54.681 e non a 100.000.

      Non commento neanche il discorso degli inviti, e' dal tempo delle feste di compleanno delle medie che non mi occupo piu' di queste beguccie.

      Infine, se proprio vogliamo parlare de Il Fatto Quotidiano, come commenti l'uscita di Luca Talese e di Giorgio Poidomani?

      Elimina
    2. Se si calcola i circa 30 mila abbonati, si arriverebbe oltre le 80 mila. Ma questi sono dettagli che non inficiano assolutamente il merito della questione.Resta il fatto che quel giornale è libero da pressioni politiche o dall'editore industrialotto o banchiere, è libero, capisci cosa vuol dire? Libero. Quale migliore occasione, era quella di invitare alla festa del PD quei manettari, giustizialisti, robespierani e pure appestati del FATTO, per dirgliene 4 a brutto muso? Si è evitato il confronto, (democratici), e sai perché? Perché tutte le cose che quel giornale scrive sono inappuntabili. Alla festa provinciale di Torino del PD, non sono stati invitati quei criminali dei NOTAV. A quella nazionale Landini, che oltre ad avere i titoli di cui sopra, si permettere ancora, nel 3° millenio, di difendere gli operai.Dunque Landini è anche un operaista, vergogna. Lascia stare le tue feste da piccino, in democrazia il confronto delle idee è sacro. Non te l'hanno mai detto? Spiegami prima come mai, da quella che fu "l'unita", sono stati cacciati, il direttore Furio Colombo (senatore PD), Antonio Padellaro e Marco Travaglio? Infine un consiglio non richiesto e disinteressato, i giornali vanno letti nel merito e non negli articoli.

      Elimina
    3. "I giornali vanno letti nel merito e non nei TITOLI"
      Questa la frase corretta.
      Chiedo venia.

      Elimina
    4. vedo che vi divertite molto nell'esercizio polemistico che offre il blog ma sinceramente sono arcistufo vedere sterili polemiche improduttive tra dotti o presunti tali.
      Vi siete mai posti di dare una concretezza alla vostra sapienza e conoscenza dei fatti a cui la maggior parte delle persone non ha la possibilità o capacità di accedervi?
      Una cosa è certa che avete molto tempo per esercitarvi in questo polemismo.
      Per parte mia rinuncio a seguirvi se continua a perversare questa modalità di confronto cancellerò dal mio PC questo sito

      Elimina
    5. Carissimo,

      Spero tu ci sia all'incontro di stasera in aula Consiliare, potremmo dare insieme concretezza alla sostanza...La partecipazione è il primo passo.... Ci sono molte "tensioni" da sviscerare e riguardano il nostro caro paese...

      Elimina

Questo blog non è moderato. Si raccomanda perciò un'adozione civile di modi e di toni.