giovedì 18 aprile 2013

Compagni di merende


Non appena il padrone schiocca le dite ecco accorrere i nostri come mossi da un atavico impulso alla sottomissione, ma anche da un furbo riflesso di convenienza: chi ci smuoverà più da qui, ora che abbiamo raggiunto protezione e benessere personale? Il popolo bue che ha bevuto la storiella del ‘cambiamento’, ormai stremato dalla crisi e sfiduciato, non seguirà quei pochi sobillatori che ancora strillano contro il Palazzo. Poveri illusi, si sono fatti menare per il naso dal giaguaro, avrebbero dovuto guardarsi invece dal gattopardo.  Ma così come non è necessario essere intelligenti, colti e sensibili, per ‘fare politica’, non lo è allo stesso modo per subirla. Ecco allora come ancora una volta abbia vinto quel partito che da vent’anni tiene in scacco l’Italia e gli italiani: il partito della conservazione, di cui Berlusconi e Bersani –con i rispettivi amici- sono le versioni speculari, e che ci sta cacciando ai margini della civiltà europea. Al momento non vedo vie d’uscita da questa morsa fatale, ma a volte la vita ci riserva occasioni inaspettate e sorprendenti. A quelli che si dicono –ora- indignati, o fingono di esserlo, vorrei chiedere: avrete il coraggio di trarre le conseguenze dovute da questa sciagurata scelta dei vostri capi o subirete ancora, in nome di un malinteso senso di responsabilità ( o di complicità)?

6 commenti:

  1. Marino, stai diventando come me, impaziente.
    Se aspettavi qualche ora scoprivi che il pd ed i suoi eletti fanno parte di un popolo di persone che pensano e non sono eterodiretti.
    Avviso tutti i lettori che Lia Quartapelle sia ieri sera che oggi non ha votato Marini.

    Roberto

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  2. Non si discutono competenza e capacità di Marini, riconosciute. Si discute e si critica anche aspramente il metodo, l'accordicchio con il Pdl e la lega. E questo sarebbe il "cambiamento" tanto invocato? Ha ragione Serra. Non solo non capiamo più la società, ora non riusciamo più nemmeno a capire la nostra gente. Spero, vivamente, che qualcosa cambi nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

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  3. Ma se ieri sera dalla Lilli Gruber il presidente del PD, la Bindi, ha detto che comunque Marini non sarebbe stato il "suo" candidato!.......

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  4. Marino, sembri un piccolo Travaglio andato a male. Mettere Bersani insieme a Berlusconi come responsabili entrambi con uguale peso della sciagura dell'Italia è da canaglie intellettuali... Qui si tratta di scelte sbagliate. Quando esse saranno insanabili, personalmente prenderò la strada di fuori. Non starò un minuto di più. Non sto a pestare il mosto sperando che diventi wisky...

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  5. No Alfio, non si tratta di scelte sbagliate, qui si tratta di scelte consapevoli: nessuno ha costretto Bersani e gli altri a riunisrsi segretamente con Berlusconi nella casa di Letta come furfanti e concordare il nome di Marini, l'hanno fatto consapevolmente in disprezzo di ogni principio di trasparenza tanta sbandierato, dimostrando di non saper resistere a quell'impulso a considerare la 'politica' come pratica occulta e sottobanco; nessuno ha costretto Fassina a rivolgersi a muso duro ai manifestanti del suo partito fuori il Parlamento con 'allora potevate votare Grillo' eppure l'ha fatto consapevolmente mostrando l'arroganza e l'altezzosità con cui considera il 'popolino', che evidentemente 'non lo (o li) capisce'; nessuno ha costretto Franceschini a uscire con la frase stizzita 'non comanda il web' quando una valanga di messaggi via email e facebook e twitter di sconcerto e di protesta sommergeva i grandi elettori del PD. Che dire, gli è andato di volta il cervello, hanno perso il senso della relatà, oppure hanno la loro convenienza? In quanto al piccolo Travaglio andato a male', pare proprio che la tua vasta biblioteca non ti sia sufficiente ad articolare un'argomentazione seria nè a evitare il ricorso all'insulto. Quindi, per cortesia, evitiamoci d'ora in poi.

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  6. Lascia perdere la biblioteca che tiri a ogni piè sospinto. Io non evito nessuno per principio, altrimenti non ti avrei dato la possibilità di postare tutto quello che vuoi. Il diritto di critica contempla l'eventualità di essere mordace: lavoro di spada e di fioretto, perciò:.... in guardia!

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