giovedì 14 giugno 2012

Nessuna paura delle primarie ma almeno un po' di regole.

Dopo tante esperienze di elezioni primarie qualche riflessione va fatta, anche a costo di essere criticati:
  1. Ha senso far votare e tenere validi i loro voti extracomunitari e persone che non hanno compiuto 18 anni di età, persone che non voteranno alle elezioni politiche e comunali? A Palermo, ma anche altrove, hanno votato 800 extracomunitari. La differenza fra il primo ed il secondo candidato è stata di 150 voti. Se decisivi fossero stati gli extracomunitari ed i giovani sotto i 18 anni potremmo dire che sono stati gli elettori palermitani a scegliere il loro candidato sindaco? Non sarebbe meglio pensare a seggi specifici per extracomunitari e minori di 18 anni che servono a dare voce ed anche a capire gli umori di questi potenziali futuri elettori, ma non a far decidere loro per la scelta di un candidato che poi non potranno votare?
  2. Se partecipano alle elezioni più di 3 candidati occorre pensare ad un turno di ballottaggio tra i primi 2 arrivati, se nessuno supera una determinata soglia ( 40 – 45 per cento) al primo turno Un elettore può preferire un candidato, ma, come male minore ( o meglio scelta minore)   potrebbe optare, al secondo turno, per un altro in caso il suo non ce la facesse. Naturalmente i possibili elettori del secondo turno debbono essere solo quelli che hanno partecipato al primo.
  3.  Questo metodo consentirebbe a più candidati dello stesso Partito, non solo PD, di presentarsi senza timore di favorire qualcun altro.
  4. Se invece si mantenesse l'attuale metodo di elezione al primo turno indipendentemente dalla percentuale raccolta occorre che il P.D. metta in campo un solo candidato. So bene che è una scelta difficile, ma non è possibile agire diversamente. Naturalmente nessuno può impedire a qualcuno di candidarsi, ma se lo fa non deve avere il sostegno ufficiale di nessun dirigente del Partito.Rimando questo scritto di qualche tempo fa, non apportando alcuna correzione ritenendolo ancora attuale. Finalmente mi pare che ci si stia avviando verso primarie in due turni.Al secondo turno gli elettori che non hanno scelto i due sfidanti  sceglieranno quello che loro ritengono la “seconda scelta”.Mi auguro che non si preveda di far votare la secondo turno chi non ha votato al primo.Ma soprattutto mi auguro che il vincitore abbia sottoscritto un programma condiviso, perché, come Prodi insegna, non basta vincere bisogna governare questo Paese.

Roberto 

1 commento:

  1. Roberto le tue argomentazioni le dovrebbero leggere i Vassallo e tutti coloro che hanno architettato le "primarie". Io ti proporrei come consulente per Berlusconi e anche per il piccolo ducetto telematico di Genova, il primo perché vorrebbe farle le primarie (ahahhahah) il secondo perché le dovrebbe. Ma lui no, lui è telematico e computerizzato, però se non gli danno ragione espelle il primo che osa dire "beh". La faccenda del voto alle primarie agli extra-comunitari ha un doppio vizio d'origine. Il buonismo inconcludente e la convinzione che il loro voto sarebbe stato solo coreografico e non determinante in primarie tipo quelle di "Veltroni" dove "sembrava" che votassimo liste in competizione ma erano delle cose un tantino bulgare. Nelle primarie come quelle di Palermo, o nelle prossime annunciate da Bersani, mi sa tanto che truppe di cinesi, di filippini o di senegalesi adeguatamente manovrate potrebbero fare davvero la differenza. Con le conseguenze che tu evidenzi...

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