1 – Stop al bicameralismo paritario: la
Camera dei Deputati sarà l'unica a votare la fiducia. I Deputati
saranno 630 e saranno eletti a suffragio universale (come oggi). Il
Senato sarà costituito da 95 membri (21 Sindaci, 74 Consiglieri
Regionali, 5 nominati dal presidente della Repubblica). Il nuovo
Senato avrà piena competenza legislativa solo su riforme e leggi
costituzionali. Sulle leggi “normali” potrà esprimersi e
chiedere alla Camera dei Deputati di apportare modifiche e la Camera
dei Deputati non sarà tenuta a dar seguito alla richiesta del nuovo
Senato
2 – Elezione del Nuovo Senato: La
scelta del metodo elettivo dei Senatori (articolo 2) è stato il
punto più dibattuto del DDL Boschi. Sono i Consigli Regionale ad
eleggere con metodo proporzionale i Senatori che vengono ripartiti in
base al peso demogafico della Regione, uno per ogni Regione dovrà
essere Sindaco. Sono gli elettori che indicano il Senatore al momento
del voto per il rinnovo del proprio Consiglio Regionale, pertanto il
Consiglio regionale insediato non farà altro che ratificare una
scelta degli elettori. Il Senatore rimarrà in carica per la durata
del suo mandato da Consigliere Regionale. I Senatori godranno delle
stesse tutele dei Deputati.
3 – Elezione del Presidente della Repubblica: Spariscono
i “grandi elettori”. In seduta comune (Camera + Senato). Nei
primi 4 scrutini servono i due terzi; dal quinto i tre quinti; dal
nono la maggioranza assoluta.
4 – Stop ai
Senatori a vita: Con la Riforma
del Senato i Senatori a vita si “trasformano” in Senatori che
rimarranno in carica 7 anni.
5 – Rapporti di
potere in Parlamento: Sarà il
Presidente della Camera la seconda carica dello Stato e non più il
Presidente del Senato. Spetta però al Presidente del Senato
convocare la seduta comune nella circostanza in cui il Capo dello
Stato non possa esercitare le sue funzioni
6 – Iter DDL e Leggi: I
Regolamenti Parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto
dei DDL del Governo e vengono introdotti limiti al Governo sui
contenuti dei Decreti Legge.
7 – Rivisitazione del Titolo V: Dopo
la Riforma del 2001 che aveva messo mano al Titolo V (demandando alle
Regioni alcune funzioni) con questa Riforma alcune di queste funzioni
rientrano in capo allo Stato. Tra queste: Energia, Infrastrutture
strategiche, sistema nazionale della protezione Civile. Inoltre su
proposta del Governo la Camera potrà deliberare anche su materie
di competenza delle Regioni
8 – Abolite le Province e il Cnel:
Le 110 Province italiane sono già state trasformate in Enti di
secondo livello. Con la riforma Costituzionale vengono cancellata
dalla Carta. Abolito il Consiglio Nazionale dell'Economia e del
Lavoro, un organismo pensato nel 1948 per raccordare società civile
e palazzi della Politica. Esso era costituito da 64 Consiglieri e dalla figura del Presidente.
9 – Referendum: Rimane la
soglia delle 500 mila firme per presentare un quesito referendario.
Ma se i promotori riescono a raccogliere più di 800000
sottoscrizioni si abbassa il quorum che non è più calcolato sugli
avanti diritto, ma sul numero dei votanti dell'ultima tornata
elettorale. Per renderlo valido basterà la metà di questi ultimi. Introdotta, sul modello europeo, la possibilità di Referendum propositivo.
Il Drettivo del Pd di Cassina
Legge Acerbo 1923:il partito che superava il 25% dei voti gli spettava come premio di maggioranza i 2/3 dei seggi.
RispondiEliminaLegge truffa 1953:Il 65% dei seggi alla coalizione che avesse ottenuto la metà più uno dei voti validi.
Italicum 2016: il 54% alla lista che raggiunge il 40% dei voti. Nel caso non si raggiunga quella percentuale, vanno al ballottaggio le prime due liste che hanno preso più voti.
Può accadere che la 2^ lista che ha preso, poniamo, il 20% dietro alla 1^ che ha ottenuto il 39,9% dei voti, potrebbe vincere al ballottaggio portandosi a casa il 65% dei seggi disponibili. Con questa percentuale, la maggioranza da sola può eleggere il PdR, i giudici della consulta, avrebbe una opposizione ininfluente e per far passare le leggi non avrebbe neppure bisogno di porre la fiducia.
In definitiva vengono a mancare quei contrappesi pensati e benedetti dai Padri Costituenti della Carta del 1948.
Confrontate le 3 leggi elettorali e vi accorgerete, senza aver bisogno di un genio o ingegneri della politica, qual è la più antidemocratica.
Se poi la consultazione viene caricata politicamente dal governo, e se chi vota NO venga equiparato a Casa Pound, allora l'intendo autoritario dell'Italicum è chiaro.
Se poi la Corte Costituzionale dichiara incostituzionale il Porcellum, figuriamoci l'Italicum. Peggiorativo rispetto al primo.