Il
NO dell’insigne matematico Odifreddi sollecita un episodio
avvenuto nella mensa della fabbrica, dove lavoravo come operaio. In
quella mensa gli impiegati mangiavano nelle stoviglie di ceramica,
gli operai in quelle di alluminio. A Liberazione avvenuta il
Consiglio di Gestione eliminò d’ufficio tale differenza, attuando
la parità di trattamento per tutti. Non tutti gli impiegati
accettarono di buon grado tale provvedimento, mugugnando contro il
privilegio perso. Nella proposta di un capo-reparto di abolire la
mensa in cambio di soldi da pattuire con la direzione, pregustavano
la rivincita. La commissione interna con l’appoggio degli operai si
oppose con decisione. Questo per dire che il NO del cittadino
matematico porta con sé, come certi impiegati in Galileo, il
malcontento del ceto- medio, che ha perso anche alcuni privilegi
attuati da un capitalismo morente. A mio avviso non va sottovalutata la decisione per il NO di un uomo di scienza. Esso appartiene al ceto
medio-alto le cui opinioni possono influenzare non solo qualche
sprovveduto, ma può incidere anche sulla politica del dopo
referendum, indipendentemente dall’esito. Al NO di questo cittadino
è bene ricordare che la sua decisione, a mio avviso, non tiene
conto della politica berlusconiana che ha portato l’Italia
sull’orlo di un baratro disastrato, non solo economico, ma anche
dell’irrefrenabile corruzione (tutt’oggi molto presente) che ha
danneggiato non poco lavoratori e ceto medio, oltre al diffondersi
della cultura individualista. Il suo NO esprime anche un profondo
malcontento del ceto medio che tarda a comprendere “ l’enormità
di potere del mercato finanziario che si è concentrato nelle mani di
una ristretta (sottolineo ristretta) oligarchia esonerata di ogni
responsabilità politica e morale” (Reiclin, sull’Unità del 3
agosto 2011). E’ questo il vero pericolo per la democrazia, non il
giovane premier Renzi che con il suo dinamismo e la fiducia in se
stesso, ha portato aria fresca in un paese anchilosato, incapace di
rinnovarsi. Così il matematico non avendo il coraggio di opporsi
concretamente all’oligarchia finanziaria, rivolge il proprio livore
verso l’attuale premier che, pur con gli immancabili errori ha il
grande pregio di tentare di dare, non solo speranze ma anche lavoro
agli italiani. Il governo ravvisa nella Costituzione alcuni articoli
da riformare per renderli più efficaci per il cambiamento
dell’Italia. Adattare la Costituzione alla situazione esistente non
mi sembra che sia un reato e nemmeno il pericolo di un nuovo
totalitarismo. Una famosa frase nel romanzo “Il gattopardo”
recita “che tutto cambia perché niente cambi” invece Renzi
invita a votare SI per realizzare un vero cambiamento! Lo chiede
dimostrando quanto ha realizzato in due anni il governo in carica,
senza dimenticare del ruolo positivo della politica italiana in
Europa, più ascoltata e considerata per le sue concrete proposte.
Senza nulla concedere al canto delle sirene che auspicano interventi
armati in politica estera e il razzismo verso gli emigranti. Tutto
questo non mi sembra poco!
Silvestre
Locoonsolo (stanza 132)
Pessano
con Bornago
23 maggio 2016
Parlare di "commissione interna" mi fa tornare in mente le lotte dei lavoratori per conquistare la loro dignità i loro diritti. Dallo statuto dei lavoratori all'art. 18 alla tutela per la salute, all' agibilità sindacale. Quando i lavoratori lottavano per questi diritti il partito di sinistra era al loro fianco, adesso è proprio il centrosinistra che questi diritti abolisce. Delle due l'una: o quel partito sbagliava allora o sbaglia adesso. Tutti quei diritti sono stati spazzati via nel giro di 2 anni, senza ritegno e senza scrupoli. Se oggi un lavoratore ha idee così bellicose non varca neppure la soglia di una qualsiasi azienda.Vogliono solo sevi e leccascarpe.Punto.
RispondiElimina“Dietro a Renzi c'è un vuoto politico, non c'è una cultura politica, non c'è un disegno del futuro, mentre invece occorre pensare cose nuove per l'Italia, oltre alle proteste e ai voti contrari e alle leggi sbagliate dobbiamo mettere in campo qualcosa di più. Mettere in campo un pensiero politico che non può essere un documento programmatico, bisogna rimettere in discussione il blocco sociale e politico che ci governa, ma che non è Renzi. L'Italia ha bisogno di una forza larga di popolo e di centrosinistra, mentre dove va Renzi con una forza indistinta? È un ignorante, non può asfaltare i valori del centrosinistra e se lo fa è uno stupido, perché ottiene solo che la gente non va più a votare". Alfredo Reichlin L'Huffington Post 27/06/2015
Se quello che dice Reichlin non le interessa , passa e va e non si curi di lui, facendo finta di nulla. Berlusconi ha potuto fare quello che ha fatto grazie a una finta opposizione e all'accondiscendenza del centro sinistra. Infatti in questo momento politico il Pd sta governando insieme a: UDC, NCD, ALA con in panchina lo stesso Berlusconi pronto a scendere ancora in campo nel Partito della Nazione. Quando parla del suo articolo del 2014 ( gelosamente conservato, immagino) Lei, Sig, Silvestre Loconsolo, c'aveva visto giusto e a puntato sul cavallo altrettanto giusto. Quale partito di destra sarebbe giunto a cotanto risultato? Nessuno se non il PD aiutato dai partiti di destra felicemente accomunati.
Per l'articolo 1 della Costituzione non disperi forse sarà un: "ordinamento fondato sulla disoccupazione, la sovranità appartiene ai giovani che la esercita nelle forme e nella giovinezza che tale condizioni fisiche consente". Non disperi dunque tutto può accadere, anche il contrario delle sue aspettative.