sabato 10 novembre 2012

il pasticcio del centrosinistra lombardo

In Lombardia avremmo potuto fare una campagna elettorale tranquilla, essenziale, senza spese folli e basandoci sui fallimenti evidenti del centrodestra. Lega e Pdl hanno mal governato la nostra regione e sono caduti nel peggior modo possibile, sotto i colpi delle indagini, degli arresti, della corruzione, degli appalti, dei voti di scambio e delle infiltrazioni malavitose. Invece, ancora una volta, le segreterie dei partiti di opposizione si sono complicate la vita. Ma era così difficile trovare in modo unitario un candidato forte, autorevole e preparare un percorso comune in vista della possibile debacle di Formigoni?
Ora abbiamo una schiera di candidati di tutto rispetto, ma che confondono le idee e non se ne capisce il motivo.
Con l'aggiunta che se il centrodestra si coalizza sulla figura di Albertini avremmo delle belle gatte da pelare. Forse, come dice il mio amico Civati, sarebbe il caso di fermarsi e di riflettere.

4 commenti:

  1. Concordo con te Andrea. Conosco anch'io Civati e lo giudico "rottamatore" ma con distacco da Renzi che lo pone in una condizione tale da essermi gradito. Detto questo se posso esprimo un concetto a cui sono molto legato: " Vero che non dobbiamo farci male da soli, ma è anche vero che dobbiamo valorizzare di più le figure interne che si sono dimostrate capaci ed al di fuori di coinvolgimenti di fantapolitica". Ti faccio nomi: Martina, Pizzul (a cui pur essendo io un profondo spiritualista laico e Lui cattolico faccio riferimento), Paolo Cova e aluni Sindaci che si sono ben distinti ..... Perchè dobbiamo andar a pescare tra nomi altisonanti che hanno solo la fortuna di aver avi che si sono distinti e si sono sacrificati .... e si sono dihiarati già disponibili a candidarsi senza bandiera ?? Di Renzi ne abbiamo uno e a me basta (anche avanza!).
    Ciao

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    1. Marco, Civati è un "mezzo" rottamatore, nel senso che ha fatto solo la "mossa". Non ci fosse stata la candidatura di Ambrosoli si poteva anche tentare con Civati... Per me,a questo punto, va più che bene anche Ambrosoli, anche se registro il fatto che è stata soprattutto Tangentopoli (intesa sia come fatto di corruzione generalizzata che come inchiesta) a rottamare tutta una classe politica... il risultato è stato che gli inquirenti alla Di Pietro (come i De Magistris in seguito e speriamo non anche gli Ingroia in futuro) si sono creati una fortuna politica "personale", si sono cioè "messi in proprio", una fortuna adesso, pare, finalmente traballante... Spero solo che Ambrosoli capisca che non è proprio il caso di fare della antipolitica aulica ed eletta, che si torni alla politica cioè, perché dietro i cosiddetti partiti c'è gente come te, Marcello o Roberto che della politica hanno una concezione per nulla strumentale...

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  2. Tutto condivisibile, sia il commento di Marco che quello di Alfio.
    Se primarie saranno (non è ancora certo) facciamole con un obiettivo: non bruciarci i candidati. Sarebbe paradossale perdere ancora la Lombardia, dopo Formigoni, cielle, la compagnia delle opere e tutto il marciume.

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  3. Credo che le Primarie siano una regola non una ideologia: se ci sono piu' candidati validi capaci di esprimere due idee diverse (il caso di Bersani e Renzi ne e' un esempio) si fanno le Primarie, se c'e' un unico candidato no.

    E' chiaro che le Primarie sono una fatica e un rischio, ma se ci siamo dati questa regola dobbiamo stringere i denti e rispettarla.

    Il discorso sulla Lombardia pero' e' un po' diverso. Il guaio qui e' che i giornali hanno detto: "Ambrosoli sarebbe il candidato perfetto". Ambrosoli ha risposto: "Non ho mai avuto intenzione di fare il presidente della regione". Una volta fatto il suo nome tutti hanno detto: "Pero' Ambrosoli puo' essere un'idea". E lui: "Se proprio insistete accetto".

    In pratica il candidato del centrosinistra lo ha scelto quel giornalista o "potere forte" nascosto nell'ombra e lo ha fatto passare come il candidato di tutti.

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