lunedì 15 ottobre 2012

I decani del Pd



Sarò l'ultima persona ad accodarmi alla richiesta spesso strumentale di rinnovamento dei quadri dirigenti del Pd.. Quella che viene dall'interno del partito, dall'etichetta rancorosa e rabbiosa di "rottamazione", e quella che viene dall'esterno, soprattutto dal centro destra e dalla stampa finto indipendente, che hanno concentrato la loro richiesta di rinnovare i ranghi della politica italiana solo sul nucleo dirigente del Pd e segnatamente di quello che proviene dal vecchio PCI.

Un ricambio tuttavia appare necessario e ormai sembra nell'aria, dopo l'annuncio di uscita di Veltroni. Credo che sia anche nei disegni di Bersani. Proviamo pertanto a fare un gioco della torre e vedere chi secondo voi si dovrebbe buttare giù per primo. Le foto dei dirigenti del Pd che precedono in alto sono accompagnate dal numero di anni che ri-siedono (è il caso di dirlo)  in Parlamento nella graduatoria (personalissima) di "urgenza" nel ricambio. Aggiungo infine, per completare la mia analisi che spesso i nuovi che si sono fatti strada (Serracchiani, Renzi, Civati, Puppato, ecc) hanno poca esperienza politica amministrativa e qualcuno ha vinto la lotteria solo per qualche fortunata uscita nei media. Fra costoro la mia simpatia incondizionata va a Puppato. A ogni modo ecco la mia graduatoria, crudele come tutte le graduatorie, e ancor più crudele visto che è anche parziale e faziosa.

1)  Franco Marini. 20 anni in Parlamento; 
2)  Giovanna Melandri; 18 anni;
3)  Anna Serafini. 20 anni;
3)  Maria Pia Garavaglia. 19 anni;
4)  Giuseppe Fioroni,. 16 anni;
5) Tiziano Treu. 16 anni.
6) Anna Finocchiaro. 25 anni;
7) Livia Turco. 25 anni;
8) Pierluigi Castagnetti. 18 anni;
9) Rosi Bindi. 18 anni;
10) Massimo D'Alema. 23 anni.

Walter Veltroni si è già autoescluso.


2 commenti:

  1. roberto bertolotti10/15/2012 09:04:00 PM

    Se ci sarà una legge che consente di esprimere le preferenze, secondo me, tutti dovrebbero correre per farsi eleggere ( alla camera, non al Senato).
    D'Alema che io voterei a vita e forse anche dopo ha "raccimolato" 800.000 preferenze alle Europee.
    Permette Renzi che gli elettori del PD e non quelli del centro destra o gli incazzati totali possano o meno scegliere o non scegliere D'Alema.
    Io Renzi non lo voterei, ma forse sono vecchio, ma spero non stupido, comunque fosse per me Renzi lo lascerei a "zero tituli"

    Roberto Bertolotti

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  2. Le preferenze hanno il difetto che servono forse per eleggere i personaggi "televisivi", ma non sono un buon modo per selezionare i parlamentari (o i consiglieri regionali). La questione Zambetti insegna: bastano pochi voti per essere eletti (in rapporto agli elettori) e quindi perche' non comprarli.

    In quanto a D'Alema, credo che si possa fare politica anche senza essere parlamentare, credo che il percorso di un politico debba essere sempre in salita: quando uno ha dato quello che doveva dare esce e lascia il posto ad altri. Soprattutto se si e' diventati un po' ingombranti.

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