domenica 11 novembre 2012

Votare pensando al futuro

Più che una campagna spropositata, è lecito pensare che molti voti siano stati portati a OBAMA da un piano credibile sulla riduzione di emissioni inquinanti: anche solo l’eventualità che l’uragano Sandy sia stata una conseguenza dei cambiamenti climatici legati al biossido di carbonio, pur in tempi durissimi, ha fatto votare molti americani pensando al futuro, al mondo che lasceremo ai nostri figli e nipoti, ai problemi improcrastinabili che minacciano non solo l’economia o il mio cortile, ma il pianeta e il l’ambiente. Molti americani hanno capito che non si può più votare in modo miope secondo una seduzione o un tornaconto del momento, ma che è vitale più che mai votare pensando al futuro.
Mediamente i fenomeni americani approdano da noi circa dieci anni dopo. Per ora dobbiamo assistere alla spettacolo sconfortante di chi vuole/non vuole una legge elettorale “usa e getta”,  in base ai sondaggi più o meno  favorevoli a chi mi va o non mi va; in base cioè al cinico, deleterio criterio dei “conti della serva” per cui le proposte si classificano in quelle che garantiscono un Monti-bis piuttosto che un mono-Grillo.
Senza entrare nel merito, è dunque il metodo che offende, come sempre, il cittadino elettore che si aspetta che,  da noi ora, una legge elettorale venga formulata su due binari imprescindibili:
1.      Quello della discontinuità con la legge-porcata, ancora una volta definita tale per come è stata sfornata, più che per i contenuti comunque nefasti;
2.      Quello della garanzia dello stato di diritto, del diritto di voto e della rappresentanza, per ridare vigore alla credibilità della politica.
E invece rieccoci al vecchio teatrino indecoroso che purtroppo può solo ingrossare le file del partito dell’astensione.                                                           
                                                                                                              Franca

2 commenti:

  1. Condivido, ma non si puo' cambiare una legge elettorale a pochi mesi dal voto, tutti quelli che siedono in parlamento ragioneranno con la calcolatrice in mano e voteranno quello che gli fa piu' comodo.

    Per come la penso io bisogna smettere di sfinirsi nel cercare di cambiare la legge elettorale e andara al voto con questa, con la promessa di cambiarla il giorno dopo che il nuovo parlamento si sara' riunito (stessa cosa vale per la riduzione di parlamentari e stipendi).

    Contemporaneamente va garantito che gli eletti dal PD siano scelti dagli elettori tramite un meccanismo tipo le primarie o tramite una composizione delle liste dal basso.

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  2. Credo che Obama ha usato una tecnica di comunicazione molto semplice, ha fatto capire alla classe media (e piu' istruita) che se uno propone di tassare gli ultramiliardari per migliorare la sanita' e la scuola pubblica non e' un pazzo comunista ma uno che vuole aiutare la classe media... aiutare la classe media? ma io sono la classe media? ah, se le cose stanno cosi', lo voto.

    Al contrario di quello che diceva D'Alema, la maggioranza degli italiani (e degli abitanti del pianeta) sono di sinistra (soprattutto perche' hanno un reddito annuo ben sotto ai 200 mila Euro) solo che non lo sanno.

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