I sondaggi politici che in Italia non si possono sapere!
LUGANO. Domenica e lunedì l’Italia sceglierà il suo nuovo leader. I sondaggi “segreti” parlano del boom di Grillo e di un Monti che rischia di non avere una coalizione.
I giornali e le tv italiane non possono rendere pubblici i risultati dei sondaggi, ma le più note società di rilevamento della Penisola non hanno smesso di farli. «Grillo sta salendo, ma non salirà al di là di quanto fatto da Berlusconi nel 1994 (21%, ndr), il livello massimo è il 20%», ci spiega Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto. Anche per Antonio Valente, politologo e Ceo di Lorien, il Movimento 5 Stelle rappresenterà una grossa sorpresa in queste elezioni. «Si tratta di nuova politica – sottolinea – non di antipolitica». Pure in casa Swg si delinea la medesima situazione, benché il risultato sia difficile da quantificare, «perché l’esposizione di questi giorni di Grillo potrebbe portare a sovrastimarlo», spiega Maurizio Pessato.
Secondo Piepoli è la sinistra che salirà al governo, «la tendenza è quella di una vittoria piuttosto netta del Pd, sia alla Camera che al Senato».
Antonio Valente, invece, dà un vantaggio netto al centrosinistra alla Camera, ma rimane più cauto per quanto riguarda il Senato: «saranno Lombardia, Sicilia, Campania e Veneto, regioni in bilico, a decidere la partita». Pessato, poi, stima un vantaggio attorno ai cinque punti alla Camera, e poco più ampio al Senato, «per il meccanismo del voto utile e perché l’elettorato più anziano (per il Senato votano gli over 25) tende a votare i partiti tradizionali, Pd e Pdl». Popolo della Libertà che ha però perso qualche colpo nell'ultima settimana, Pessato è risoluto «non c'è possibilità alcuna che il centrodestra possa pensare di raggiungere il centrosinistra alla Camera». Tanto più che nessuno vede più il partito di Berlusconi raggiungere il 20%.
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