sabato 31 agosto 2013

Un sì limpido al rispetto della legge

Carissime, Carissimi,
c’è un divario incolmabile tra il delirio ricattatore econfuso di Arcore e lo spirito democratico di un Paese,. Se poi si riflette sulla tragedia della Siria,con quella foto di una distesa di corpi   e i venti di guerra, appare enorme l’urto tra i drammi veri e l’inadeguatezza della politica.  La destra italiana è a uno spartiacque: diventare “europea” o riprodurre uno spartito sovversivo e disgregatore che dobbiamo saper combattere con la cultura e rappresentando la società più libera e bisognosa di giustizia. Non c’è alcuno spazio per ricatti o dilazioni. Il nostro deve essere un si limpido alla decadenza di Berlusconi nel rispetto del principio di uguaglianza dei cittadini innanzi alla legge.
Noi sosteniamo un Governo di necessità per poi tornare all’alternanza.
Non  lo facciamo, almeno parlo per me, acuor leggero. Ma per rispondere ad alcune emergenze sociali e recuperare credibilità internazionale . “Non ad ogni costo” ha detto il Presidente Letta, e anche per ciò va il mio apprezzamento, e aggiungo, innanzitutto, non a costo della legalità.
Dobbiamo fare la nostra parte in Parlamento e tra le persone per dar voce a chi paga i prezzi più alti della crisi.
Ma far le cose giuste vuol dire anche rigenerare il PD. Crederci, costruire un nuovo largo centrosinistra. Serve dunque il Congresso, perché in tantidiscutano e scelgano idee, proposte e leader.
Dopo quanto era avvenuto, avrei anticipato le nostre assise, perché ho fiducia nella mia gente e perché so che un diverso stile di comunità aiuta tutta la democrazia.
In questi scenari difficili rimangono traguardi di civiltà da raggiungere. Ne discuteremo durante le Feste Democratiche come quella di Milano che si apre il oggi al Carroponte.
All’inizio di settembre, in Aula, alla Camera, voteremo la legge contro l’Omofobia e Transfobia.
In agosto si è svolta la discussione generale e sono stati depositati emendamenti anche a fine ostruzionistico. Il Gruppo Pd concentrerà il suo impegno per ottenere la legge e rafforzarla con la proposta di una aggravante.
Intanto nelle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia avverrà ilconfronto sul Decreto contro il Femminicidio. Ascolteremo associazioni, centri, operatori.
Lo so, l’agenda è densa (altre misure economiche, la proposta di superare l’attuale finanziamento pubblico con il criterio di volontarietà e trasparenza, ecc.)  e c’è una evidente priorità, miriferisco a una nuova legge elettorale che cancelli il vergognoso porcellum.
Tuttavia non dobbiamo mai scordarci che i diritti vincono se avanzano insieme. Che non ci sarà  né crescita né eticapubblica senza il riconoscimento pieno dei diritti umani a partire dalla dignità delle donne e così di ogni persona.

Un saluto affettuoso
Barbara Pollastrini
  PS 

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