La lega e i soldi
“Treni finalmente in
orario? Con il 75% delle tasse al nord finalmente si può”. Non ci crederete ma
tra i tanti manifesti elettorali della Lega Nord che ormai stanno invadendo
Milano e l’intera Lombardia è apparso pure questo. Una slogan, quello sui treni
in orario, di mussoliniana memoria, segno evidente di un partito che oramai è
alla frutta. A quanto pare Maroni e soci puntano tutta la loro campagna
elettorale sulla bufala delle tasse al nord, di cui già ampiamente su questo
blog è stata spiegata l’impraticabilità. Un’ottima trovata elettorale per chi
non può in altro modo, ad esempio, giustificare l’ennesima alleanza con il Pdl
di Berlusconi. Il che significherebbe per Maroni e il suo entourage giustificare
ancora una volta le candidature “impresentabili”, a partire da quella di Nicola
Cosentino “Nick o ‘Americano” definito dai magistrati il “portavoce della
camorra in parlamento” o quella di Milanese, di Dell’Utri, di Scajola. Ma la
linea di Maroni e della Lega d'altronde è chiara: spararle grosse sulle tasse introducendo
un nuovo/vecchio mascherato indipendentismo padano pur di nascondere i
fallimenti di cui è complice tanto quanto Berlusconi. Ma gli italiani e soprattutto
i lombardi non sono scemi. Al momento del voto si ricorderanno delle malefatte di Formigoni e della lega, dei soldi spesi per i lecca lecca, la laurea, per le macchine di lusso, per pagarsi le multe e quelli investiti nei diamanti. Mi permetto di darvi un suggerimento. Invece che spararle grosse sulle tasse al nord, perché non cominciate a rimborsare i lombardi con i soldi finiti negli stravaganti investimenti all'estero fatti dal vostro ex tesoriere?
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