“Niente paura” Così canta e consiglia il mitico Liga. Mille anni dopo la nascita
di Cristo sull’insicurezza e sulla sensazione di impotenza erano fiorite le
credenze, le fedi, i millenarismi e le
superstizioni più incredibili, alla
faccia della razionalità greca e del pragmatismo latino.
Oggi in modo inaspettato, quando sembrava che i giochi
fossero fatti una volta per tutte, Pisapia Napolitano, Monti… ci hanno
insegnato che può esserci una resa dei conti dietro l’angolo, che recuperare
una dignità tanto calpestata, riscattare un grande quanto fragile patrimonio di
civiltà si può, che è ancora possibile mettere un piede sotto la saracinesca
che sta per chiudersi. Non è indolore, è
difficile, tortuoso, ma ancora possibile.
Eppure
oggi, come mille anni fa, giorno dopo
giorno si alimentano nuove paure, dall’apocalisse del calendario dei Maya,
all’epidemia di suicidi per motivi economici.
Più spesso se ne rispolverano di
vecchie, prima fra tante “la velenosa retorica del disumano” emersa
dall’attentato Adinolfi con tanto di contorno di termini-simbolo della violenza
più crudele e vile come “gambizzare”.
Di che cosa dobbiamo avere veramente paura
oggi?
- Dobbiamo avere paura della (anti-pre-post-a-?)politica che non ammette repliche e contradditorio e si traveste da contestazione. Magari fosse antipolitica: le si potrebbe contrapporre la politica …che caso: il Berlusca in tanti anni di visibilità mediatica non ha mai accettato un confronto televisivo e mandava al massacro i suoi debitamente istruiti; Grillo ha addirittura diffidato i suoi dall’andare in TV;
- Dobbiamo temere parole d’ordine come “farsi i propri affari”; hanno prodotto l’astensione che è il non- partito della rinuncia rassegnata e sono sempre di più le persone che oggi sono tentate di smettere di rompersi la testa sugli enigmi della cronaca del malaffare;
- Deve fare paura una scuola dove un numero sempre più consistente di docenti “lasciano” a causa dei conflitti con i genitori;
- Una sana claustrofobia deve anche farci aver paura dei tunnel in cui si entra senza sapere come uscirne, dei tunnel con dentro i neutrini, dei tunnel in cui ci si immette a caccia di soluzioni che non si sanno trovare alla luce del sole…
per non ripassare più
e il cielo promette di tutto
ma resta nascosto dietro il
suo blu(…)
A parte che ho ancora il
vomito
per quello che riescono a
dire
non so se son peggio le
balle
oppure le facce che riescono
a fare
a parte che i sogni passano
se uno li fa passare
alcuni li hai sempre difesi
altri hai dovuto vederli
finire
Niente paura…
(…)A parte che i tempi
stringono
e tu li vorresti allargare
e intanto si allarga la
nebbia
e avresti potuto vivere al mare
e anche le stelle cadono
alcune sia fuori che dentro
per un desiderio che esprimi
te ne rimangono fuori altri
cento…”
canta ancora il mitico Liga.
Franca Marchesi
Per chi non l'avesse mai sentita: Video su Youtube
RispondiEliminaCara Franca, cosa direbbe il Liga a proposito dell'attentato infame di stamattina a Brindisi contro delle studentesse di una scuola intitolata a Francesca Morvillo?
RispondiElimina