Proprio tale edificio, insieme ad altri (scuole, palestre, campi sportivi…) nei quali si è costruita e consolidata la memoria sociale del nostro comune, sarebbe rottamato, raso al suolo, cancellato dalla realizzazione del piano di sviluppo del “paese dei sogni” della attuale amministrazione, lo stesso PGT presentato, appunto.
Cassina
non è nata come paese, lo è diventata; si è sviluppata in orizzontale, senza un
nucleo centrale storico. Questo che poteva essere un difetto, è diventato negli
anni un punto di forza: i bambini potevano recarsi per lo più da soli e a
piedi, ai diversi centri sportivi e
sociali. Questa dimensione orizzontale, polifunzionale, poco auto-dipendente e
per niente auto-centrica ha favorito la trasformazione di un paese-dormitorio in
una comunità locale con alcuni punti di riferimento, tra i quali oratori,
scuole, campi sportivi e palestre.
Quando
tutte le tendenze dell’urbanistica puntano sul recupero, sulla
ristrutturazione, sul mantenimento/manutenzione dell’esistente, a Cassina decolla
lo sviluppo insostenibile, il cemento nuovo in cambio del vecchio…
Curioso
che proprio una struttura ritenuta inutile nel nuovo scenario del paese, sia
posta a sfondo del manifesto citato!
Ritengo curioso che anche alcuni esponenti dell'attuale Maggioranza ed addirittura chi siede nella Giunta sia sembrato sconcertato nel vedere l'evoluzione (l'involuzione sarebbe corretto dire) di Cassina nella presentzione fatta il 31 agosto nella serata organzzata dal PD per dare il via alla discussione (democratica) del Piano di Governo del Territorio.
RispondiEliminaSplendido commento, Franca.
RispondiEliminaRoberto bertolotti
Aggiungo che sul nuovo sito del Comune di Cassina de' Pecchi realizzato da D'Amico & Co. la maggior parte delle immagini utilizzate come vetrina sono di edifici che saranno abbattuti.
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